La rete contadina “Terra e a capo” basa il suo cammino sulla realizzazione della sostenibilità economica, ambientale e sociale del progetto puntando a risollevare le sorti dell’agricoltura attraverso l’agroecologia e, al contempo, a far rifiorire i rapporti di comunità ad essa legati. Il primo criterio da rispettare è quello della sopravvivenza delle imprese agricole messe a repentaglio dalla globalizzazione, dall’evoluzione del mercato post-pandemia e dalle grandi concentrazioni agroindustriali: abbiamo diritto al reddito e il diritto di lavorare la terra con particolare riguardo alle donne delle aree rurali, marginalizzate e dimenticate come le nostre terre. Al tempo del Covid19, dei cambiamenti climatici e delle Terre dei Fuochi l’agroecologia, grazie al suo approccio naturale e rigenerativo, è una speranza concreta per riportare i nostri territori alla loro purezza e una certezza per garantire sicurezza e sovranità alimentare: abbiamo diritto a terre pulite, ad acque limpide e al cibo sano! Sentiamo il dovere di rispettare i braccianti, di accoglierli nella loro diversità e di sostenerli con la nostra progettualità, così come abbiamo per vocazione il coinvolgimento della comunità tutta, il recupero del rapporto con la campagna, la sensibilizzazione profonda al tema ambientale, la diffusione della cultura della terra, e l’applicazione concreta del concetto di bene comune: abbiamo diritto ad una società decontaminata dalla logica del profitto a tutti i costi!